Maggio: PICO
Immagine di copertina dell’articolo di calendario Gava del mese di maggio 2021. Nell’immagine è rappresentato il profilo di un picchio.

 

Siete curiosi di sapere chi è Pico? È un animale tenacissimo che abita la magica foresta del Cansiglio! 

Foto di un picchio appoggiato sul tronco di un albero.

Pico è un picchio (nome scientifico Picidae) e si contraddistingue per il suo aspetto variopinto e la sua tipica abitudine di martellare con il becco i tronchi degli alberi. I picidi sono una famiglia di uccelli dell’ordine dei Piciformi, comprendente oltre 200 specie, di cui 9 presenti e diffuse in Italia.
Perlopiù sedentari, con limitati movimenti erratici, vivono generalmente in ambienti boschivi, ma hanno iniziato a espandersi e colonizzare anche parchi e giardini alberati delle zone urbane.

A differenza della stragrande maggioranza degli uccelli, il picchio ha le zampe zigodattili, ovvero con due dita rivolte in avanti e due all’indietro. Questa caratteristica lo aiuta ad aggrapparsi ai tronchi con maggiore facilità, rendendolo davvero un ottimo arrampicatore. Le punte acuminate della coda, inoltre, gli permettono di fare leva, assumendo la sua tipica posizione verticale, e gli garantiscono stabilità mentre afferra saldamente il tronco con i suoi artigli e martella l’albero.

Molti si chiedono perché questo volatile trascorre gran parte delle sue giornate a colpire il legno con il suo becco indistruttibile a forma di scalpello. Tale abitudine ha lo scopo di procacciare il cibo e di creare cavità e anfratti in cui nidificare, ma ha anche la funzione di segnalare la propria presenza e di marcare il territorio. Il loro sistema di segnalazione è paragonabile a un rullio di tamburo: ogni specie di picchio tambureggia con un ritmo proprio e inimitabile.

 

Questo volatile può martellare un tronco fino a 100 volte al minuto, a una velocità che arriva anche a 24 km/h. Qualsiasi altro animale, eseguendo uno sforzo del genere per così tanto tempo, potrebbe morire molto rapidamente, ma l’anatomia dei picchi è appositamente progettata per resistere a questo arduo compito. Quali sono i fattori che gli consentono di resistere ai costanti urti che subisce la loro testa? Durante la sua naturale evoluzione, il cranio del picchio ha acquisito una straordinaria durezza che protegge il suo cervello; il suo becco è rafforzato per garantire efficienza e sicurezza nel suo lavoro instancabile. Attorno alle narici, inoltre, Pico ha delle setole o piume morbide che lo proteggono dai danni nasali e i suoi occhi sono dotati di una terza palpebra traslucida, detta “membrana nittitante”, che si chiude appena prima che colpisca il legno.

 

Foto di un picchio intento a bere.
Foto in primo piano di un picchio mentre porge il cibo ai piccoli nel loro nido costruito all’interno di un tronco di albero.

Il picchio si nutre principalmente di insetti, vermi e larve che si nascondono sotto la corteccia degli alberi. Per identificare la sua preda, avvicina l’orecchio al tronco e, una volta percepito il movimento delle sue vittime, si prepara a picchiare i suoi colpi. Quando riesce a penetrare a sufficienza nella corteccia dell’albero, introduce la sua lingua lunga, retrattile e vischiosa nella cavità per catturare la preda.

Sin dall’antichità questo animale, simbolo di laboriosità, tenacia e previdenza, ha suscitato rispetto e ammirazione.

Sono numerose le leggende e i racconti che lo vedono protagonista: nelle Metamorfosi di Ovidio, Pico, re dell’Ausonia, era un uomo affascinante, sposato con la ninfa Canens. Durante una battuta di caccia Circe lo vide, se ne invaghì e gli dichiarò il suo amore, ma Pico la rifiutò, dichiarandosi fedele alla moglie Canens. Avvenne così che la maga, infuriata per essere stata respinta, lo trasformò in un uccello: il picchio.

 

Questo mese Toio ci porta con lui nel Giardino Botanico Alpino del Cansiglio, dedicato alla memoria di Giangio Lorenzoni e gestito dalla Regione Veneto tramite Veneto Agricoltura, un santuario botanico che ospita più di 700 specie, un luogo importantissimo dal punto di vista della biodiversità. Seguiamo la nostra guida speciale sul fondo di una dolina, una cavità carsica che la leggenda vuole abitata dalle fate Anduane o Anguane, cerchiamo di scorgere Mazarol, il folletto dei boschi che vaga per questa foresta incantata e scopriamo insieme chi è l’animale protagonista del mese di maggio.

 

 

Si ringrazia per la gentile collaborazione l'ente regionale Veneto Agricoltura, che gestisce il Giardino Botanico Alpino del Cansiglio, dedicato alla memoria di Giangio Lorenzoni. La nostra gratitudine va anche al faunista Francesco Mezzavilla, per le preziose informazioni sulla fauna, e al poeta Pier Franco Uliana, per la poesia sul picchio, tratta dal suo libro Amor de osei. Canzoniere del Bosco del Cansiglio

Riprese: WABi.

Foto: le foto presenti nel video sono tratte dal web e i diritti sono dei relativi proprietari.

Montaggio: WABi.

Fonti:
www.fulldassi.it/picchio-picidae-ornitologia/
www.imieianimali.it/picchio-un-lavoratore-instancabile/
it.wikipedia.org/wiki/Picidae
www.altovastese.it/fauna-2/il-picchio-tra-gli-uccelli-piu-affascinanti-dei-nostri-boschi/
www.viridea.it/consigli/il-picchio-varieta-e-caratteristiche/
www.imieianimali.it/le-piu-interessanti-curiosita-sul-picchio/
www.amoreaquattrozampe.it/curiosita/curiosita-sul-picchio/73441/
www.biopills.net/picchio/

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