Del Tiglio esistono due tipologie principali, il Tiglio selvatico a foglie piccole (Tilia cordata) ed il Tiglio comune, a foglie grandi (Tilia plathyphyllos). In entrambi le foglie hanno forma di cuore e con il margine dentellato.
È un albero gentile, tranquillo e discreto di cui non si parla molto, ma che in realtà nasconde uno spirito forte. Infatti può arrivare a superare i 20 metri d’altezza e sviluppare una chioma imponente. Allo stesso tempo le sue radici scendono molto in profondità e lo ancorano stabilmente al terreno, quindi è un punto di congiunzione e collegamento tra cielo e terra.
Un Tiglio vive per secoli e può arrivare al migliaio di anni. Non per altro, in molti paesi dell’Europa antica, il Tiglio era un luogo d’incontro per tutti gli abitanti dei villaggi e sotto le sue chiome si amministrava la giustizia, confidando nelle sue capacità di donare chiarezza di giudizio, compassione e di portare in terra la giustizia divina.
Per le culture del nord il Tiglio era l’albero di Freya, la Dea Madre. Nella Grecia antica il Tiglio era associato al culto di Afrodite-Venere, dea della bellezza, dell’amore e della fertilità e divinità raffigurata dal Botticelli che nasce dalle onde, racchiusa in una grande conchiglia, pertanto anche la pianta che la rappresenta non può che avere un carattere dolce e femminile.
È un albero che infonde calma e tranquillità, che sono anche le sue doti terapeutiche.
I fiori di color verde pallido sono poco appariscenti ma emanano un dolce profumo molto intenso che si espande nell’aria, richiamando un gran numero di api. Al tempo della fioritura, il segno di quanto le api amino il Tiglio è un brusio intenso e continuo dato dalla loro intensa presenza da cui ne deriva un miele molto apprezzato e che conserva le caratteristiche della pianta di origine.
Sono molto usati gli infusi di fiori o i decotti di foglie per rilassare ed aiutare il sonno, ma anche per curare tosse e catarro, viste le sue proprietà emollienti. I preparati a base di Tiglio depurano non solo il sangue, ma anche tutto l’organismo, avendo anche un effetto sudorifero. Tutte queste doti depurative e calmanti aiutano il cuore a mantenersi sano e in forza. Essendo il Tiglio ricco di olii essenziali che in parte disperde nell’aria, fa bene rimanere nei suoi pressi e tali sostanze, assunte sotto il controllo medico o seguiti da un esperto erborista, possono aiutare ad abbassare il colesterolo.
Il nome Tiglio deriva forse dal gaelico teile, in bretone tilh, mentre nell’antico inglese e nel anglosassone era linden, in tedesco il verbo alleviare è lindern, proprio per ricordarsi e collegarsi alle proprietà terapeutiche del Tiglio.
Per concludere vi condividiamo una poesia Walther Von Der Vogelweide, facente parte della tradizione dei menestrelli medioevali, e i versi di Wilhelm Muller:
Sotto il tiglio
di Walther Von Der Vogelweide
Sotto il tiglio
Presso il prato,
là era il nostro giaciglio,
là potrete trovare
belli insieme
fiori rotti ed erba.
Davanti al bosco, in una valle,
tandaradei,
tanto bene cantava l’usignolo.
Camminando arrivai
al prato:
là era giunto il mio amore.
E là venni accolta
così felicemente
che ne sono sempre più estasiata.
Mi baciò? Oh, per mille ore!
tandaradei,
Guardate com’è rossa la mia bocca!
Là egli aveva costruito,
quanto ricco
di fiori, un giaciglio.
Riderà di cuore
Tra sé
chi passi da quello stesso sentiero.
Presso le rose potrà,
tandaradei,
scorgere dove giaceva il mio capo.
Lui giacque con me.
Lo venisse a sapere qualcuno
(non voglia così Dio)
ne avrei vergogna.
E nessuno sappia mai
quello ch’ha curato far con me,
a parte io e lui
e un piccolo uccellino
tandaradei,
che certamente sarà fedele.
Winterreise
Versi di Wilhelm Muller,
musicati da Franz Schubert
Alla fonte si erge un tiglio. Sogni così dolci all’ombra dei suoi rami! Sulla corteccia incisi parole d’amore. Mi attirava sempre, nella gioia e nel dolore. Anche oggi gli sono passato accanto nella notte oscura. E i suoi rami stormivano: «Vieni da me, giovane amico, qui troverai la tua pace!». I venti freddi mi sferzavano il viso, ma non mi voltai. Molto cammino mi separa ora da quel luogo e ancora sento il tiglio mormorare: «Solo qui troveresti la pace!».
Articolo a cura di Toio de Savorgnani